Le dichiarazioni di Letta dopo la caduta del Governo Draghi
Il segretario del Partito Democratico Enrico Letta ha parlato della caduta del governo di Mario Draghi: un suicidio collettivo, come lo definisce durante un’intervista in Rai, dove parla anche delle elezioni previste per il prossimo 25 settembre. Vuole trovarsi pronto e, per farlo, cercherà di stringere le miglior alleanze possibili e, tra queste, non ci sarà quella con i 5s.
Lui ha votato per la fiducia ma, nonostante ciò, l’ex Presidente del Consiglio ha dovuto dare le dimissioni, un errore imperdonabile commesso dalla politica italiana come spiega durante la sua intervista:
“Quello che si compiuto è stato veramente un suicidio collettivo della politica e del nostro Paese, la politica esce molto ammaccata. Non ho dubbi che mercoledì sera l’ambasciata russa abbia brindato a vodka e caviale e che Putin ha avuto la più grande soddisfazione dopo la caduta di Johnson: con il governo Draghi avevamo messo al centro la questione di una mensilità in più all’anno, la porteremo avanti.
Sono pronto a parlare con altri per capire se qualcuno vuole: ho parlato di una lista aperta, espansiva, dei Democratici e progressisti. Ne ho parlato con Speranza, i socialisti, i cattolici di Demos. Sarà una lista aperta, guidata da giovani. Ho già chiesto a Silvia Roggiani di organizzare i volontari, ho parlato di 100mila volontari in campo. Sono tre le caratteristiche che ci vogliono per parlare con tutti quelli disponibili: ci sia un valore aggiunto, spirito costruttivo e non la logica dei veti. Se c’è qualcosa da discutere con una logica costruttiva credo che possiamo essere ancora più espansivi: voglio candidati con gli occhi della tigre. Un esempio di chi ha gli occhi della tigre? Io ho gli occhi della tigre in questo momento, quando dico che questa campagna elettorale non ho intenzione di perderla e farò di tutto per vincerla perché è nell’interesse degli italiani.
Le nostre strade si sono separate, senza astio. E’ una separazione irreversibile? In queste elezioni lo è, lo abbiamo detto. Siamo molto più progressisti noi dei 5 stelle su molti temi e posso fare l’elenco. Benché il ‘campo largo’ sia ormai impraticabile non farò una campagna astiosa o arrabbiata contro i 5 stelle, abbiamo fatto un percorso insieme e lo rivendico, un percorso in cui i 5 stelle hanno avuto una evoluzione. Conte ha scelto di abbandonare quella evoluzione”.